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Bruciata: Ombre su Shenandoah, #1
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Bruciata: Ombre su Shenandoah, #1
Ebook148 pages1 hour

Bruciata: Ombre su Shenandoah, #1

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About this ebook

Dall'autrice di bestseller per USA Today Melissa Miller arriva il primo racconto dell'esplosiva serie "Ombre su Shenandoah."

 

Sfrega il fiammifero. Accendi la miccia. Guarda Olivia bruciare.

 

L'agente della CIA Olivia Santos vive sul filo del rasoio. In quanto NOC – agente dalla copertura non ufficiale – conosce benissimo i rischi: se la sua copertura dovesse saltare, non ci sarebbe immunità diplomatica per lei, e il meglio che potrebbe aspettarsi sarebbe l'ergastolo in una prigione straniera. Il peggio è troppo sinistro per menzionarlo. Ma lei non avrebbe mai immaginato che la sua copertura sarebbe stata compromessa dall'interno. Olivia non ha altra scelta che darsi alla fuga, fortuna vuole, con il suo nerboruto istruttore di guida.

 

Una volta, Trent Mann viveva per il pericolo. Ora, l'ex-Navy SEAL è tormentato da un errore che gli è costato caro. Si concentra sul suo lavoro per la Potomac Private Services per tenere a bada l'incubo. Ma quando si ritrova costretto a dare lezioni di guida difensiva a una frivola moglie-trofeo, non ci vuole molto perché la focosa bionda dagli occhi enormi li faccia finire entrambi nei guai.

 

Presto, Trent e Olivia si ritrovano in fuga dal governo, da agenti stranieri, dal marito di lei e da un'infinità di nemici misteriosi. Mentre il pericolo raggiunge il punto di ebollizione, Olivia e Trent sono costretti a ignorare il fuoco che scoppietta fra di loro per concentrarsi sulla sopravvivenza.

 

LanguageItaliano
Release dateSep 19, 2021
ISBN9781940759678
Bruciata: Ombre su Shenandoah, #1

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    Book preview

    Bruciata - Melissa F. Miller

    1

    Northeast Rehabilitation Partners

    Capitol Hill, Washington, D.C.

    Lunedì, 9:40


    Olivia Santos attraversò il parcheggio diretta verso l’auto che aveva preso in prestito, controllando per abitudine la frequenza cardiaca. Il suo battito a riposo era quasi sempre di 57 pulsazioni al minuto. In quel momento, mentre camminava a passo leggermente rapido, era particolarmente alto: 114 battiti al minuto. Olivia attribuì l’incremento all’ansia, piuttosto che allo sforzo. Il team di assistenza di nonna Julie era colmo di allegra positività riguardo ai suoi progressi e alla prognosi. Ma la donna tesa e stanca nel letto era molto lontana dalla nonna fiera e fiammeggiante che lei conosceva.

    Olivia passò lo sguardo sul parcheggio per assicurarsi che non ci fosse nessuno in agguato fra le ombre e per fissarsi nella mente la pianta del luogo e la disposizione delle uscite di sicurezza. Mentre tirava fuori dalla tasca le chiavi della station wagon di zia Hailey, prese atto che si stava comportando in maniera quasi paranoica. Era alla luce del giorno, in un parcheggio sorvegliato, in un quartiere sicuro.

    Nonostante l’assenza di pericolo immediato, l’allerta intensa la faceva sentire meglio, come se stesse facendo qualcosa. Olivia non poteva accelerare la guarigione di sua nonna, ma poteva prendere precauzioni per proteggersi. Sei ossessionata. Udì il tono pungente di Mateo nella mente. Suo marito poteva anche non mandarla a dire, ma non aveva torto.

    L’ascensore nell’angolo nordoccidentale del parcheggio si fermò e le porte si aprirono. Olivia passò lo sguardo sull’uomo e lo classificò come non minaccioso: alto, vestito con un completo costoso, morbido. Proseguì verso la macchina.

    Soffriva a vedere nonna Julie debole e dipendente da altre persone. E vedeva negli occhi di sua nonna che quella situazione faceva soffrire anche lei. Avrebbe voluto potersi fermare più a lungo. Ma era impossibile. Per come stavano le cose, era stata fortunata a potersi allontanare da Mateo e dal lavoro per tre giorni. Le si serrò la gola e soffocò un piccolo colpo di tosse mentre apriva la portiera.

    Signora Santos?

    Olivia si voltò di scatto verso la voce, assumendo una posa da combattimento, rimpiangendo di non avere a portata di mano qualcosa di più letale di un mazzo di chiavi.

    Respirò lentamente, profondamente. Sapeva come provocare grossi danni con delle chiavi. O con un laccio da scarpe. Persino con una cannuccia. Il rapido inventario degli oggetti comuni con cui era in grado di uccidere la tranquillizzava meglio di qualunque mantra.

    La sua espressione doveva aver evidenziato la sua ferocia. L’uomo che si stava avvicinando dall’ascensore batteva rapidamente le palpebre e aveva entrambe le mani sollevate. Mentre questi si avvicinava, lei osservò i capelli biondi scolpiti, i grandi occhi marroni, la sciarpa di plaid in cashmere e il tesserino che penzolava da un cordino appeso al collo.

    Olivia esalò il fiato e si sciolse il collo. Avvicinarsi furtivamente alla sottoscritta è un ottimo modo per farsi ammazzare, Braden.

    Ehm… ecco… mi dispiace. Non volevo coglierla alla sprovvista–

    Non lo ha fatto. Mi creda, se lo avesse fatto, se ne sarebbe accorto.

    Giusto. Comunque, come sta sua nonna? Le hanno messo una protesi all’anca, giusto?

    Olivia abbassò il mento e trafisse l’uomo con un’occhiata. Non credo che la senatrice Anglin abbia mandato il suo assistente principale per informarsi sulla salute di mia nonna. Cosa vuole?

    Braden deglutì rumorosamente e strisciò le scarpe lucidissime sul cemento. Fra lo sguardo sfuggente e la gamba che saltellava, era spaventosamente sospetto. Fantastico. Olivia non aveva chiesto nessun incontro e non aveva la minima voglia di mettersi a fare spionaggio all’ombra del Capitol Building… soprattutto non con Braden Comesichiamava.

    Insomma… ecco… balbettò l’uomo.

    Quando si dice ‘ostentare sicurezza’.

    Non era il caso di farsi notare da qualcuno di passaggio diretto alla sua macchina. Lo sguardo di Olivia corse da Braden all’ascensore. Non sembrava che l’uomo fosse seguito, perlomeno non da una persona stupida al punto da prendere le scale. Ma il fatto che fosse riuscito a rintracciarla era già abbastanza inquietante.

    Olivia si levò il cipiglio dal viso e lo sostituì con un piccolo sorriso rivolto a Braden. Mia nonna sta facendo buoni progressi. La prego di dire alla senatrice che apprezzo la sua premura. Il suo tono di voce era un segnale di congedo.

    Ehm, c’è dell’altro. La senatrice desidera informarla di un problema.

    Che genere di problema?

    L’informazione da lei fornita riguardo all’offerta per il ripetitore di Nuevo Leòn era errata.

    Olivia inarcò un sopracciglio. Impossibile.

    Evitò di sollevare la questione di come avesse fatto la senatrice Anglin a entrare in possesso del suo rapporto. Non era così ingenua da credere che le fughe di notizie non fossero comuni.

    L’appalto non è stato vinto dalla Mòvil Medios.

    Olivia si morse il labbro inferiore. Cosa?

    È stato vinto dalla QL.

    La QL. La Qīng Líng, il più grosso produttore di telefoni cellulari cinese, era considerata da molti un’agente del governo cinese. I loro cellulari economici erano diffusissimi e – in teoria – costituivano uno strumento facile tramite il quale il governo cinese poteva ottenere l’accesso a milioni di e-mail, messaggi e post sui social media di privati cittadini. Nonostante l’insistenza, da parte della QL, di essere una corporazione privata, le prove del suo spionaggio si accumulavano sempre di più.

    Gli Stati Uniti avevano bandito l’hardware e la tecnologia di quella compagnia. Ma ciò non aveva impedito alla QL di farsi strada nei mercati latinoamericani. I loro prodotti si erano diffusi attraverso il Sudamerica e l’America centrale, e alla fine avevano raggiunto il Messico. Il governo statunitense stava esercitando pressioni sul Messico affinché tenessero la QL completamente fuori dal Nord America.

    Ma gli affari erano affari, la QL si era offerta di potenziare l’infrastruttura cellulare del Paese come parte della propria presenza e il Messico era ancora contrariato dalla linea dura del governo statunitense contro l’attraversamento del confine. In sostanza, il Messico aveva detto agli Stati Uniti di andare a quel paese. I diplomatici a Città del Messico si erano fatti in quattro per stendere un accordo che quantomeno mantenesse le torri della QL nelle zone meridionali del Paese.

    Olivia scosse la testa. La QL è stata diffidata dal fare offerte per appalti localizzati entro un raggio di centoventicinque chilometri dal confine con gli Stati Uniti.

    So che questo è ciò che le ha riferito la sua fonte, ma i casi sono due: o la sua fonte era male informata, oppure qualcosa è cambiato. La QL ha vinto l’asta. La senatrice ha visto i documenti con i suoi stessi occhi.

    Olivia si chiese come avesse fatto esattamente un senatore degli Stati Uniti, pur essendo membro della sottocommissione Comunicazioni, Tecnologia, Innovazione e Internet a mettere le mani sul contratto fra il governo messicano e una compagnia cinese, ma si disse che probabilmente non voleva saperlo.

    La mia fonte è affidabile.

    Non aveva intenzione di aggiungere che era lei la sua fonte. Aveva visto con i suoi stessi occhi le restrizioni geografiche stabilite dal Ministero delle Telecomunicazioni per il Messico.

    L’assistente si schiarì la voce. La senatrice pensava che lei avesse bisogno di saperlo. Ha detto che dovrebbe essere estremamente cauta, considerata la sua… situazione.

    Olivia trattenne una risata. Come se le fosse possibile dimenticare la sua situazione. Lei era una NOC. ¹ Un’agente della CIA dalla copertura non ufficiale, che non aveva alcun legame formale con il governo. Se l’avessero arrestata per spionaggio in Messico, si sarebbe ritrovata da sola. Non esisteva immunità diplomatica per i NOC. Quello era il suo primo pensiero tutte le mattine, quando si svegliava, e il suo ultimo pensiero prima di andare a letto.

    Dica alla senatrice che apprezzo l’avvertimento. Andrò fino in fondo.

    Olivia allungò una mano verso la portiera e afferrò la maniglia.

    Ancora una cosa. La senatrice vuole che lei faccia un corso di guida evasiva.

    Olivia contrasse le labbra. Sono addestrata.

    Definiamolo un ripasso.

    Per caso c’è una minaccia specifica e credibile contro di me?

    L’assistente sbiancò. Ehm, ecco, non lo so.

    Devo saperlo. Olivia si voltò e lo trafisse con un’occhiata.

    L’uomo distolse lo sguardo e sollevò una spalla in una mezza scrollata. Non lo so davvero. Ma so che è in corso un’ondata di furti d’auto con il conducente a bordo e rapimenti di cittadini americani di alto profilo. Considerato che, agli occhi del pubblico, lei è la moglie viziata di un dirigente di una multinazionale, sarebbe un bersaglio appetibile.

    Lo sguardo dell’uomo le passò addosso. Olivia gli lesse nel pensiero. Il suo valore come bersaglio non si limitava alle sue finanze o allo status di suo marito. Lei era una bionda atletica, sana, con gli occhi azzurri. Se il trafficante di esseri umani giusto fosse riuscito a somministrarle la droga giusta e spedirla nel luogo isolato giusto, lei avrebbe fruttato un ottimo prezzo.

    Olive deglutì. Capisco. Prenderò appuntamento alla Fattoria per un ripasso, la prossima volta che mi troverò negli Stati Uniti.

    L’assistente scosse la testa. Lei ha già un appuntamento. È oggi.

    Non posso. Mateo ha mandato un aereo a portarmi a casa. Stavo giusto andando alla pista di atterraggio.

    La senatrice ha riscosso un favore per inserirla nella lista dei clienti della Potomac Private Services. Dica a suo marito che le condizioni di sua nonna sono peggiorate e che vuole fermarsi un giorno in più.

    Olivia sussultò di fronte alla verità che si celava dietro la menzogna, ma annuì. Se c’era un pericolo specifico che la attendeva a Città del Messico, una rinfrescata non le avrebbe fatto male.

    Ma perché affidarsi a un consulente esterno? Posso andare a Langley e fare tutto in casa.

    La senatrice ritiene che sia meglio così.

    Che diavolo sta succedendo?

    Era inutile chiedere dettagli all’assistente di un politico. Nel migliore dei casi, l’uomo avrebbe mentito.

    Braden fece per allontanarsi.

    Olivia lo chiamò. "Ehi, tagli per Stanton Park e torni a

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