Vampiri e Sangue: inganno letale
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About this ebook
È stato convocato un incontro segreto tra vampiri al misterioso Castello dell'Oscano: una serie di morti sospette ha allertato l'intero clan ed è tempo di vendetta.
Richard, un potente vampiro, è costretto a mettere i propri poteri al servizio di una squadra speciale di esseri soprannaturali incaricati di scoprire l'identità del responsabile della carneficina e porre fine alla sua miserabile esistenza.
Ad unirsi nella ricerca c'è Greta, una creatura strana e pericolosa che è più di quello che sembra, e ben presto i due si renderanno conto di essere i protagonisti di un'antica profezia che potrebbe cambiare per sempre il loro destino.
Cosa saresti disposto a sacrificare per conoscere la verità?
Se ti sono piaciute le emozionanti "Cronache dei Vampiri" di Anne Rice, adorerai questo romanzo. Acquistalo ora prima che cambi il prezzo!
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COSA NE PENSANO I LETTORI
«Il libro è ambientato a Perugia, e l’autore a parer mio ha saputo valorizzare al meglio questo luogo, già di per sè fantastico. E’ coinvolgente, entusiasmante, man mano che ci si immerge nella vicenda si aspetta con il fiato sospeso la prossima mossa. I personaggi non sono da meno, ognuno è intrigante e particolare a modo suo». – La Pace nei Libri
«Proprio una sorpresa, ambientato in Italia, precisamente a Perugia e dintorni, ricchissimo di personaggi spietati, malvagi e sanguinari. Il protagonista è Richard, che viene ingaggiato per indagare sulle morti sospette di alcuni di loro… Chi si nasconde dietro queste uccisioni? La caccia sarà sempre più feroce alla ricerca di “Un nuovo nemico”». – Leggere è Viaggiare
«Siamo rimaste davvero colpite sotto diversi punti di vista! La trama è molto particolare. Il protagonista è Richard, un vampiro che abbiamo odiato/amato e da un passato commovente. Attorno a lui girano diversi personaggi singolari, ognuno con un ruolo specifico all’interno di una trama pensata e intrecciata in modo perfetto. Il libro è sviluppato in modo completo, con un finale totalmente inaspettato! Fino all’ultima riga ci sono state molte incognite, inizialmente non riuscivamo a collegare tutti i fatti che si susseguivamo, ma tutto si è incastrato in modo esemplare». – Sisters Books
«I colpi di scena non tardano ad arrivare, non attendono le ultime pagine per saltar fuori, investendo il lettore già nel bel mezzo della storia. E poi i capitoli, titoli sapientemente scelti. Come scanditi, un capitolo, un titolo, un nome. Ambientazione reale, mi ha fatto venir voglia di visitare Perugia». – Storie di Libri
L'AUTORE
Andrea Bindella è nato a Perugia e a dodici anni ha iniziato a scrivere la sua prima opera, un libro di fantascienza intitolato Il Ritorno delle Furie e “pubblicato” su un quaderno a quadretti, di quelli che si usavano alle medie.
Pur coltivando la scrittura come passione, dopo aver conseguito il diploma... continua la lettura sul sito di Andrea Bindella
1° Edizione: Un Nuovo Nemico
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Book preview
Vampiri e Sangue - Andrea Bindella
VAMPIRI E SANGUE
CICLO DI RICARDUS
Vol. I
Andrea Bindella
VAMPIRI E SANGUE
CICLO DI RICARDUS
Vol. I
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andreabindella.com
andrea.bindella@gmail.com
2° Edizione 2022
Titolo | Vampiri e Sangue (Ciclo di Ricardus Vol. I)
Autore | Andrea Bindella
Immagine di Copertina | © Pixabay.com
Copyright © 2017 Andrea Bindella
Tutti i diritti riservati
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta in qualsiasi forma senza l'autorizzazione dell'editore.
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Quarta di Copertina
«Tranquillo, è solo l'inizio. Cerca di non morire subito, capito? Siamo qui per divertirci, giusto?»
Perugia, 2015.
Al Castello dell'Oscano si sta tenendo una riunione segreta tra vampiri: una misteriosa serie di morti sospette ha messo in allerta l'intero clan ed è giunta l'ora di passare al contrattacco.
Richard sarà costretto a mettere i propri poteri al servizio di suo padre
, entrando a far parte di una squadra speciale di esseri soprannaturali incaricati di scoprire l'identità del responsabile di quella carneficina e porre fine alla sua miserabile esistenza.
Tra i membri del gruppo c'è Greta, una strana creatura che ben presto si rivelerà essere ben più di una vampira. Incapaci di controllare la violenta passione che li travolgerà, scopriranno entrambi di essere i protagonisti di un'arcana profezia che si perde nella notte dei tempi.
Se la sete di sangue ti logorasse fino alla pazzia,
se la smania di vendetta crescesse inesorabile fino a divorarti l'anima,
e se tutto quello in cui credi ti venisse strappato via,
cosa saresti disposto a sacrificare pur di conoscere la verità?
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Un particolare ringraziamento a Valentina,
la mia editor.
Indice
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Quarta di Copertina
Social
Prefazione
Mappa Interattiva
Capitolo I - Ricardus
Capitolo II - François
Capitolo III - Massimo
Capitolo IV - Antonio
Capitolo V - Greta
Capitolo VI - L'Organizzazione
Capitolo VII - Paola
Capitolo VIII - Chris
Capitolo IX - Krogh
Capitolo X - Shehu
Capitolo XI - Joséphine
Capitolo XII - Mostro
Capitolo XIII - Impostori
Capitolo XIV - Esposito
Capitolo XV - Ramona
Capitolo XVI - Pasticcio
Capitolo XVII - Caius
Capitolo XVIII - Iulia
Capitolo XIV - Schwarz
Capitolo XX - Famiglia
Capitolo XXI - Richard
Opere dello Stesso Autore
L'Autore
Prefazione
La letteratura fantasy, con le sue storie intrise di magia, creature mitologiche e avventure, viene talvolta da alcuni identificata come narrativa per ragazzi, se non addirittura stigmatizzata come genere minore. Eppure, vi è un aspetto sul quale mi sono trovato spesso a riflettere e che vorrei portare alla tua attenzione: la letteratura in generale, salvo alcune eccezioni, non ha quasi sempre al centro delle sue opere una narrazione fantastica? Harry Potter
, Il Trono di Spade
, Dracula
, Frankenstein
, Il Signore degli Anelli
, Il Ciclo di Shannara
sono solo alcuni esempi di letteratura fantasy divenuta leggenda
nel suo genere.
Quando ho iniziato a scrivere questa storia, ho cercato di fondere un classico come Dracula
di Bram Stoker con Blade
, il fumetto pop di Marv Wolfman e Gene Colan. Inserendo poi una struttura thriller, ho cercato di dar vita a un romanzo che, tenendo conto di tutte queste sfaccettature, fosse unico nel suo genere.
Mi piaceva l'idea di creare dei vampiri contemporanei che fossero spietati con gli umani e la cui storia riflettesse un'intricata trama sociale/economica fusa con la popolazione umana. Usare Perugia come sfondo per l'ambientazione della storia mi è venuto quasi naturale
: una piccola città medioevale, ricca di boschi, campagne e con una delle università più importanti del paese - l'Università per Stranieri - capace di attirare giovani da ogni parte del mondo.
La storia che avevo in mente inizialmente, forse anche un po' banale, prevedeva la risoluzione di un assassinio senza intrighi particolari. L'idea che potessi avere il pieno controllo della trama e dei personaggi da me creati si è rivelata, nel tempo, solo una grossa presunzione che mi ha lasciato non poco sbalordito. La notte non riuscivo a prendere sonno; i personaggi che avevo inventato sembravano prendere vita nei miei sogni, parlandomi e confessandomi i loro desideri più segreti. Ero terrorizzato. Non amo il genere horror e loro sembravano saperlo bene. Mi chiedevano di inserire nella storia dettagli specifici e se non lo facevo... beh, i miei sogni diventavano incubi e loro
non mi permettevano di dormire. Ho scritto tutto ciò che mi hanno suggerito, li ho assecondati, arrivando al punto di compiacerli in tutto, pur di riposare. Scrivere l'ultimo capitolo della storia mi è sembrato l'unico modo per porre fine a quell'incubo, iniziato quasi per scherzo.
Le iniziative prese dai miei personaggi si sono rivelate talvolta brillanti, talvolta troppo temerarie persino per loro, ma il risultato finale è quello che troverai nelle prossime pagine.
Non mi piace essere etichettato come scrittore fantasy
; credo che di fronte a una storia valida e ben scritta non debbano esserci limiti posti dalla classificazione
convenzionale.
Leggi, leggi qualunque cosa e non lasciarti limitare dal genere
. Se la trama ti appassiona, se la lettura è scorrevole e ti cattura, leggila, perché agli scrittori piace raccontare storie, ma ancor di più sapere che la gente ha voglia di ascoltarle.
Credo che questo romanzo, nonostante i difetti, racconti una bella storia, con una trama non scontata, in grado di regalarti qualche ora di svago in compagnia di personaggi un po' fuori dai soliti schemi.
Spegni la TV e il cellulare, mettiti comodo e abbassa le luci. Ti racconterò una storia di vampiri, qui nella penombra del tuo salotto, e ti farò credere che esistano, perché mentre scrivevo il romanzo, ci ho creduto anch'io.
Andrea Bindella
Giugno 2017
Mappa Interattiva
Segui le avventure di Richard - il protagonista - sulla MAPPA INTERATTIVA!
Capitolo I - Ricardus
Gli dovette spezzare tre ossa prima di sentirsi completamente appagato. La maledizione del sangue gli aveva di nuovo annebbiato la mente.
Consumò la colazione tra le urla agonizzanti della sua preda; poi, soddisfatto, si fece strada nella penombra del soggiorno.
«Devo sbrigarmi. Devo fare presto!» pensò Massimo, correndo. «Il sole è quasi calato, devo essere lì prima che si svegli». Aveva il fiatone, le vertigini ed era zuppo di sudore. «Lui odia svegliarsi e non trovarmi... Ogni volta che è successo... Neanche voglio ripensarci a quello che mi ha fatto». Mentre correva, istintivamente, si massaggiò le spalle.
Salì i gradini a due a due per fare il più velocemente possibile. Doveva arrivare all'attico di quel vecchio palazzo del 1300, ma alla prima rampa era già a corto di energie.
Massimo - per gli amici Massimino
- era un ragazzetto magrolino, sulla ventina, universitario fuori corso ad economia e commercio. Tutto sommato, un bravo ragazzo.
Riuscì ad arrivare alla porta dell'appartamento tra mille imprecazioni, dolorante per due rovinose cadute durante la salita impervia. Inserì la chiave magnetica nella fessura e la porta si aprì da sola. Entrò in casa, chiuse il portone blindato dietro di sé, disattivò l'allarme e si diresse verso il salone.
L'attico si trovava al centro di Perugia, affacciato su Corso Vannucci da un lato e su Via Baglioni dall'altro. L'arredamento antico dava un tocco medioevale a quell'appartamento di trecento metri quadrati, mentre la parte moderna e altamente tecnologica gli conferiva un certo fascino, tipico del suo padrone. Non si azzardò ad accendere le luci, oramai conosceva la strada a memoria; non aveva bisogno di usare la vista e poi non voleva farlo spazientire: l'ultima volta gli era costata molto cara. Involontariamente, si toccò le costole. Nella penombra intravide una sagoma: il cuore gli balzò in gola, la mente gli suggerì di fuggire e scappare dall'altra parte del mondo, mentre i muscoli s'irrigidirono, rendendolo una statua.
«Sei in ritardo» tuonò, inferocita, una voce dalla penombra.
«Padrone... iooo... sa... il traffico... i turisti...». Massimo cercava di articolare una frase sensata per giustificarsi, ma gli battevano i denti dalla paura: il terrore stava prendendo il sopravvento sulla sua volontà.
«Sono buoni i turisti! A me piacciono, dovresti saperlo. Hai qualcosa contro di loro?». La voce del padrone, dapprima bassa e calma, si fece tuonante e minacciosa sul finire della frase.
«No... no... padrone. Devo essermi espresso male... volevo dire che... che...» si affrettò a rispondere, piagnucolando, convinto di aver peggiorato ancora di più la propria situazione.
Era talmente spaventato che se la fece addosso. Gli sembrava che il cervello si fosse spento; le tempie pulsavano forte, provocandogli un dolore mai sentito prima. Ora gli giungevano alla mente solo immagini spaventose, accompagnate da urla strazianti.
Il padrone uscì dalla semioscurità e si diresse lentamente verso Massimo.
«Ti prego! Ti prego! Non farmi del male!» biascicò il ragazzetto, non appena si accorse che l'uomo lo stava fissando. Si affrettò ad abbassare lo sguardo e scoppiò a singhiozzare come una signorina. «Ti prego! Farò tutto quello che vuoi! Farò tutto quello che mi chiederai... Non spezzarmi le ossa anche oggi».
L'uomo era a pochi centimetri dal ragazzo, che non osava né guardarlo né, tantomeno, spostarsi. Troneggiava su Massimino dall'alto dei suoi due metri: spalle enormi, muscoli ovunque - gonfi in maniera anomala - mascella squadrata, capelli corti e biondi, sguardo di ghiaccio. Si faceva chiamare Richard, ma il suo vero nome era Ricardus; troppo antico per essere usato ai giorni nostri.
L'uomo, sogghignando, afferrò Massimo per i capelli, costringendolo a guardarlo negli occhi.
«Tranquillo, piccolo umano, oggi sono di buon umore e lo sai che mi diverto di più a giocare con la tua mente primitiva che con le tue gracili ossa» lo rassicurò, poggiandogli l'altra mano sulla spalla tremante. Gli lasciò i capelli e si diresse verso la camera. Prima di varcare la soglia, aggiunse: «Hai fatto quello che ti avevo ordinato?».
«Certo: fatto il pieno alla macchina, lavata e lucidata» si affrettò a rispondere.
«Pulisci quello schifo che hai sotto i piedi e aspettami» gli ordinò ad alta voce.
Detto questo, l'uomo svanì nella camera senza accendere neanche una luce. Massimo tirò un sospiro di sollievo; la mente tornò lucida e riprese a ragionare normalmente. Si affrettò a pulire il disastro che aveva combinato, compresi i pantaloni e le scarpe, e tornò ad aspettare il suo padrone. Richard era di poche parole; quando il ragazzo svolgeva bene i compiti assegnatigli, sapeva ricompensarlo. Massimo lo aveva conosciuto qualche anno prima in una discoteca e da quel giorno la sua vita era drasticamente cambiata. Il padrone non aveva un vero lavoro, era un hacker piuttosto bravo e si guadagnava da vivere facendo truffe e frodi online, clonando carte di credito e cose di questo genere. A quanto poteva vedere, quel lavoro gli rendeva piuttosto bene.
Capitolo II - François
Erano quasi le otto di sera e la strada scorreva veloce.
«Poche curve e ci siamo» pensò Richard.
L'appuntamento era per le otto e mezzo al Castello dell'Oscano; avevano l'intero complesso a loro disposizione per tutta la notte. Imboccò il viale d'ingresso alberato sulla destra e salì verso il parcheggio del castello. Arrivato nei pressi dell'entrata pedonale, vide un uomo vestito di scuro con gli occhiali da sole, una pistola automatica in bella vista nella fondina della giacca e un auricolare che gli faceva capolino dall'orecchio destro. Richard fermò l'auto.
«Buonasera, signore! Fatto buon viaggio?» chiese l'uomo, aprendogli la portiera.
«Falle la guardia, è un vero gioiellino» spiegò il gigante, scendendo dalla macchina. Diede una pacca sulla spalla del parcheggiatore e gli indicò con il dito la propria Audi S8 coupé bianca, cinquemila di cilindrata, quaranta valvole e sovralimentata a benzina.
«Siamo qui per questo, signore».
Richard si diresse verso la sala dei ricevimenti, sorridendo tra sé e sé. Nel tragitto tra il parcheggio e la sala, il gigante incontrò una decina di guardie armate, tutte vestite uguali: abito nero, occhiali da sole, auricolare e pistola nella fondina.
«Dev'essere successo qualcosa di grosso» bisbigliò, camminando.
«Buonasera, signore. Prego, mi segua da questa parte, la stanno aspettando» lo salutò un maggiordomo, piazzato davanti al portone dell'ingresso.
Il gigante imboccò un corridoio con molti quadri appesi: