About the author

Marzia Bosoni

Mi chiamo Marzia, ma non preoccupatevi: prima della fine di questo capitolo avrete già scordato il mio nome. Lo fanno tutti. Sono nata a Piacenza circa 40 anni fa, ultima di cinque figli. Da questa posizione ho osservato il mondo e le famiglie e sono giunta presto ad una conclusione: qualcuno, Lassù, mi ha fregata. Avrei dovuto nascere figlia unica. Ed è esattamente quello che ho intenzione di fare nella prossima vita. Figlia unica e subito dopo, magari, orfana. <br><br> Quando sono nata tutti i posti erano già stati assegnati. Non dico i migliori, ma proprio tutti: c’era già la Sorella Maggiore, c’era il Fratello Simpatico, c’era il Fratello Introverso, c’era la Sorella Bella Che-Ci-Stava-Meglio-Senza-Di-Te. L’unico posto rimasto libero era quello della Piccola di Casa. Di conseguenza è il posto che mi è toccato. Il problema, con questo posto, è che non ha una scadenza: quando si è i piccoli di casa, li si è per tutta la vita, anche a 30 anni ed anche, temo, a 60! Ora, se a 8-10 anni è normale essere chiamata Piccola, non lo è altrettanto a 20 quando presenti il tuo fidanzato (e soprattutto è molto imbarazzante) e non lo è quando hai a tua volta una figlia, né lo è quando sei un serio professionista che parla con il suo commercialista. Ma quando sei la Piccola di Casa, niente da fare: lo sei e basta. E quando davanti a te ci sono due fratelli e due sorelle dal temperamento deciso che non hanno la minima intenzione di ignorare la tua posizione di ultima nata, la tua vita sociale può esserne seriamente compromessa… <br><br> <br><br> Se volete sapere come va a finire… aspettate l’uscita del mio libro autobiografico dal titolo “<strong>Volevo essere figlia unica</strong>”.